Borgata Campidoglio
La nascita della borgata Campidoglio è strettamente legata alla storia della cinta daziaria del 1853. La cinta daziaria era un grosso muro che segnava la forma della città, con aperture dette “barriere”.
Le prime borgate a ridosso della cinta cominciarono a svilupparsi verso il 1880: tra queste quella del Campidoglio, sorta su un territorio rurale e originata da un piano privato di lottizzazione a maglie con strette stradine a scacchiera ed isolati residenziali stretti e lunghi.
Le abitazioni minime (2-3 piani e piccolo orto) erano destinate ai ceti artigiani, ma soprattutto agli operai delle fabbriche sorte nell’800 entro la “cinta” (Martinetto, San Donato). Il nome della borgata potrebbe derivare dai “Campi” del signor “Doglio”.
La particolare struttura a maglie strette ha fatto sì che il quartiere si sia conservato quasi inalterato. Oggi il borgo è un modello campione di riqualificazione urbana, avviata a partire dal 1994. Iniziative innovative come il Museo di Arte Urbana hanno visto l’inserimento di opere d’arte contemporanea sui muri degli edifici, mentre il recupero del rifugio antiaereo (2ª guerra mondiale) di piazza Risorgimento si è collegato al recupero ambientale della piazza.
Insieme ai quartieri Parella e Pozzo Strada si trova nella zona ovest della città ed è prevalentemente residenziale. Le abitazioni vanno da economico popolari a signorili ed il range dei prezzi è tra i 900 ed i 2300€ al mq (Rilevazione prezzi 2019 – edizione 2020 FIMAA Torino)
Le foto sono scatti della mia cara amica, e bravissima fotografa, Anna Pegna
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